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giovedì 19 aprile 2018

La Toscana a capo della rivoluzione per la vendita di farmaci sfusi

La proposta, portata avanti da due esponenti di Sinistra italiana e approvata all’unanimità, s’inserisce in quanto è stato già previsto dalla legge 190/2014 al comma 591 dove si prevede la produzione e distribuzione, in ambito ospedaliero, di medicinali in forma monodose.

Il successo toscano delinea un passo avanti per l’intera Nazione non solo ponendo l’attenzione sulla necessaria riduzione degli sprechi, ma anche, per un risparmio economico non indifferente.

Un atto importante per rendere più efficiente la spesa farmacologica, sia nelle strutture ospedaliere sia nelle famiglie nel solco della campagna di sensibilizzazione promossa dalla rivista ecologista ‘People for Planet’ e dei principali studi ed esperienze internazionali. La somministrazione di farmaci sfusi in farmacia è ormai una realtà in molti paesi, ora è tempo di cambiare anche nel nostro”, commentano consiglieri regionali Paolo Sarti e Tommaso Fattori.

Come ricorda anche il Manifesto di People For Planet, in altri Stati nel mondo, come ad esempio Usa, Canada e Germania, è  possibile recarsi in farmacia comperando l’esatto numero di pasticche prescritte, evitando sprechi nocivi per il nostro portafoglio e anche per l’ambiente. È infatti brutta abitudine di molti liberarsi di pastiglie e sciroppi gettandoli direttamente nello scarico del lavandino o nel bidone dell’indifferenziata. Smaltire in modo non corretto qualsiasi tipo di medicina è potenzialmente un pericolo per  l’ambiente. I principi attivi presenti nei farmaci possono danneggiare il sottosuolo, inquinare i pozzi di acqua potabile o compromettere il funzionamento dei depuratori collocati nelle reti fognarie.

La proposta di adottare anche in Italia la distribuzione dei farmaci sfusi non è solo una questione di sicurezza e tornaconto personale: evitando di acquistare confezioni esagerate di farmaci e utilizzando quelli sfusi risparmierebbe anche lo Stato.

“Troppi sono, infatti, i farmaci, perlopiù a carico del servizio sanitario nazionale, che finiscono sprecati, spesso confezioni mai aperte e scadute, e che diventano poi un enorme quantità di rifiuti da smaltire, oltre 1500 tonnellate l’anno secondo il ‘Rapporto Rifiuti Urbani 2015’ di Ispra. Si deve quindi promuovere una proficua collaborazione tra medici, farmacisti e aziende produttrici per diffondere prioritariamente la vendita di farmaci sfusi e rendere disponibili confezioni dei farmaci calibrate sulle necessità terapeutiche, prevedendo l’introduzione di pacchetti personalizzati e dosi unitarie”, ricordano i due consiglieri regionali.

Ma non è finita qui, un’altra buona notizia è emersa durante il Consiglio. La mozione chiede piena attuazione alla legge 166 del 2016, che consentirebbe di donare farmaci non utilizzati sia agli Enti Onlus impegnati in realtà socio-sanitarie che ad oggi hanno come unico sostegno le donazioni da parte dei privati e la possibilità di recarsi nelle farmacie per la raccolta dei farmaci durante le giornate del Banco Farmaceutico, sia introdurrebbe anche tale disposizione ai farmaci a uso veterinario.

Confidando che, sul modello toscano, le altre regioni si attivino nella promozione di un reale cambiamento a vantaggio di tutti, rimaniamo in attesa degli sviluppi con un Chianti alla mano brindando a questa buona notizia!

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