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giovedì 25 gennaio 2018

Ufficio Stampa RAI: Helga Schneider per il GIORNO DALLA MEMORIA


RAIWEB RADIO: RADIO TECHETE' PER IL GIORNO DALLA MEMORIA
Due appuntamenti speciali, dedicati a Simon Wiesenthal e a Giacomo Debenedetti
27/01/2018 - ore 12:00
Due appuntamenti speciali, curati da Edoardo Melchiorri, saranno il fulcro della programmazione di RaiRadio Techetè per la giornata della memeoria, in programma sabato 27 gennaio. Il primo sarà dedicato a Simon Wiesenthal, il Cacciatore di Nazisti: un'ora di trasmissione per conoscerne l'operato e la filosofia che ne guidava la ricerca e che sarà ereditata dall'agenzia per la memoria della Shoah che porta il suo nome,  il Simon Wiesenthal Center.
Le voci, le opinioni, i ricordi di Amos Luzzatto, per anni presidente dell'Unione Comunità Ebraiche Italiane; Demetrio Volcic, corrispondente Rai dal Blocco dell'Est che Wiesenthal l'ha conosciuto e intervistato a Vienna nella sede del suo Centro per la documentazione ebraica ; lo storico Lutz Klinkhammer; la scrittrice Helga Schneider; il rabbino Marvin Hier, direttore del Simon Wiesenthal Center, che promuove la consapevolezza dell'antisemitismo, monitorizza i gruppi neonazisti, gestisce i Musei della Tolleranza di Los Angeles e Gerusalemme e ha continuato ad assicurare alla giustizia i criminali nazisti di guerra sopravvissuti.
E poi la lettura di una pagina de "Il Girasole", opera letteraria di Wiesenthal, lucida disamina dei dubbi di fronte alla domanda fondamentale: può un uomo concedere il perdono a nome di un popolo?
E poi, "16 ottobre 1943" di Giacomo Debenedetti, in assoluto la prima memoria scritta della shoah italiana.
In due parti, è l'adattamento radiofonico di questo vivissimo e drammatico libretto, come ebbe a definirlo Renzo De Felice. 
Saggio-racconto composto nemmeno un anno dopo la razzia nel ghetto di Roma da chi era riuscito a sfuggire solo perché "aveva passato la mattinata del 16 ottobre in casa di una vicina", come scrive lui, Giacomo Debenedetti, una delle più belle firme della critica letteraria italiana. 
Un classico della letteratura post-clandestina per il suo alto valore letterario e testimoniale, nella versione trasmessa da Rai Radio2 nel 1983, in occasione dei quaranta anni dalla razzia degli ebrei di Roma.

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Avete visto il video di ieri? https://youtu.be/V-3AdhOeIpc

(la voce dell'intervistatrice fuori campo è quella della giornalista dottoressa Anna Sbarrai)

Cammina con la madre Helga Schneider, scrittrice nota a livello internazionale. Intorno a loro il Giardino del Museo geologico "Sandra Forni". "C'è un'ombra fra noi..." dice Renzo Samaritani, "non possiamo e forse non dobbiamo dimenticarla." Una video-intervista parla di questa "ombra" su YouTube  "Perdono mia madre Helga Schneider e i suoi silenzi sulle SS" realizzata da Loescher Editore. Ora anche la Regione Emilia-Romagna punta le proprie telecamere su lui e Helga, tutti i figli o nipoti di genitori o nonni che sono stati implicati nel nazismo o nell'olocausto, hanno avuto problemi di ordine sociale, familiare o psicologico. Questo è il senso del film 'Let me go', tratto da un'opera della Schneider e presto al cinema.
Renzo ha avuto problemi dopo aver letto "Il rogo di Berlino" e comunque a causa della nonna austriaca, complice ad Auschwitz dell'olocausto. Di questo è di un altro long seller di Helga Schneider, entrambi pubblicati da Adelphi, si è discusso la scorsa settimana con l'Assessore alla Cultura della Regione Emilia-Romagna, Massimo Mezzetti, durante un incontro amichevole e da lui fortemente voluto.
"La figura di Helga Schneider- afferma l'assessore alla Cultura Massimo Mezzetti- è importantissima e particolare. Siamo abituati ad ascoltare testimonianze di chi ha vissuto il periodo nazi-fascista come partigiano, invece la sua è collegata a chi è sempre stato l'oggetto delle lotte partigiane. La signora Schneider, con coraggio, ha dato voce a chi, come lei, è stato a sua volta vittima innocente della follia di Hitler e del nazismo". "Il nostro incontro- continua l'assessore- rafforza l'importanza del lavoro sulla Memoria, che l'Emilia-Romagna ha consolidato con l'approvazione della nuova legge regionale, perché una persona che non sa che cosa ha fatto e da dove viene non sa nemmeno che cosa vuole. E in questa sinergia con associazioni e istituti storici del territorio, la parte relativa alle testimonianze dirette, soprattutto nelle scuole e con gli studenti, sarà molto importante".
"Anche il popolo tedesco ha sofferto moltissimo durante il periodo nazista- ha riferito la Helga Schneider all'assessore- soprattutto i bambini. Si parla molto poco di questo e io posso testimoniarlo. Trovo molto importante andare nelle scuole a raccontare la mia esperienza, spiegare ai ragazzi, confrontarmi con loro e rispondere alle loro domande".
Helga Schneider vive da oltre 50 anni a Bologna, scegliendo la lingua italiana e non la tedesca per i suoi romanzi; invitata in tutto il mondo a testimoniare la sua esperienza e il suo impegno nella preservazione della Memoria, la Schneider è molto attiva anche sul territorio proprio con le giovani generazioni, con cui spesso si rapporta e confronta, trasmettendo la sua esperienza di vita, ricevendo anche un riconoscimento ufficiale dell'Anpi.
Forte di questo impegno e appreso dell'imminente uscita del film "Let me go" - importante produzione inglese diretta dalla regista indipendente Polly Steele, che vanta tra l'altro le musiche composte da Philip Selway dei Radiohead - l'assessore Mezzetti ha invitato la scrittrice in viale Aldo Moro, nella sede della Regione, ritenendo doveroso il tributo di un territorio a una delle sue cittadine più autorevoli e impegnate.

(vedi anche Renzo Samaritani: "Perdono mia madre Helga Schneider e i suoi silenzi sulle SS" https://youtu.be/G73BCaugU0E)

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